La Passione e l’Interesse

lampadina-cuore-sorrisoImmaginiamo un mare in tempesta. La forte pioggia, il vento impetuoso e le alte onde non ci permettono di seguire la rotta da noi prefissata, tutti i nostri tentativi risultano vani e il mare ci trascina dove vuole. Qualcosa di simile avviene con le nostre più profonde passioni, o meglio quando quest’ultime si scontrano con la ragione. Da cosa dipende tutto ciò? Come ben sappiamo un temporale è causato dall’incontro tra correnti di aria calda con correnti di aria fredda. La tempesta interiore funziona quasi allo stesso modo: la volontà irrazionale si oppone al ragionamento. Ma è davvero così?

Il cervello umano, in quanto frutto dell’evoluzione naturale, ha una parte più antica, quella emotiva, da cui poi è scaturita una nuova parte, la neocorteccia, in cui è sedimentata la capacità logica e mnemonica. Di solito siamo portati a considerare queste due componenti del cervello come l’una distinta dall’altra ma in realtà esse sono pienamente uniformate. In tutti i nostri ragionamenti, anche in quelli più freddi e utilitaristici, interviene il sentimento. Le nostre scelte, comprese le non scelte, dipendono sempre da una valutazione interiore delle esperienze passate simili a quella che si sta vivendo: il calcolo logico in pratica non fa altro che pesare le emozioni [1].
Tuttavia la vita frenetica spesso ci porta ad intraprendere attività per motivi di rapidità o di convenienza, e pensando di scongiurare la possibilità di errore, al contrario corriamo il rischio di fare scelte legate all’utilità o al conformismo, senza considerare le nostre autentiche e personali inclinazioni. È in questi casi che potremmo ritrovarci in balia di una “tempesta”. Soltanto se abbiamo una piena consapevolezza interiore riusciamo ad agire in modo efficiente ed efficace, ma soprattutto in armonia con noi stessi.
La “bussola naturale” che ci permette di tendere verso il benessere è composta da due parti complementari ed indivisibili che noi comunemente chiamiamo passione e interesse. Quando desideriamo qualcosa avvertiamo che questa può essere utile a migliorare il nostro essere. Alla passione, intesa come desiderio irrazionale, segue l’interesse, cioè la curiosità di conoscere. Non possiamo fingere di provare passione per qualcosa, mentre possiamo far finta che qualcosa ci interessi. Se il cuore aumenta i suoi battiti e, senza rendercene conto, l’attenzione si focalizza su un determinato oggetto/situazione/informazione, allora vuol dire che ne siamo realmente interessati. Un altro modo per capire se agiamo in piena conformità con il nostro essere è avvertire un senso di felicità per l’azione che abbiamo appena compiuto.
La nostra guida interiore (passione + interesse) è uno strumento naturale, un “sesto senso”, che ha la funzione di indicarci come migliorare noi stessi e tendere verso la felicità.

Quanta consapevolezza abbiamo riguardo al nostro agire? Siamo in grado di affermare cosa ci appassiona? Quante volte abbiamo finto di essere interessati a qualcosa? Abbiamo mai fatto un bilancio su cosa rende interessante la nostra realtà e su cosa invece va migliorata? Dare una risposta a queste domande è già un buon punto di partenza per avere più chiara la rotta da seguire.

Thomas Grippo


[1] Due libri utili ad approfondire questa parte dell’argomento sono:
Daniel Goleman, Lavorare con intelligenza emotiva, traduzione di I. Blum; RCS Libri S.p.A, Milano, 1998;
Joseph LeDoux, Il cervello emotivo. Alle origini delle emozioni, traduzione di S. Coyaud; Baldini e Castoldi, Milano, 1998.^

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